lunedì 8 dicembre 2008

Endorfine

Sarà capitato anche a voi... Giornata pessima al lavoro e non solo, ore 12.00 finalmente si esce ed ecco ad accogliermi una temperatura gelida ma con umidità tropicale, nebbia, una deprimente luce biancastra che quasi ti abbaglia ma permette a malapena di distinguere i contorni degli oggetti. Il programma di oggi prevedeva 10k a ritmo medio e qualche allungo, metto in moto e mi dirigo lentamente verso la mia pista. Il malumore e la stanchezza proiettano invitanti visioni di casa con un bel tepore accogliente, piatti fumanti, divano e musica, mentre il tergiristallo lotta invano contro le goccioline di questo umido sipario. Arrivo al solito parcheggio sull'argine, sotto, il fiume scorre minaccioso ingrossato dalle ultime precipitazioni. Apro il finestrino e poggio il 205 sul tetto dell'auto in modo da dargli il tempo di "agganciarsi" con comodo, perdo tempo in mille preparativi inutili quasi cercando la scusa per tornare a casa, un neurone isolato come la particella di sodio di una nota pubblicità urla "non farloooo", in questi casi desidererei un sistema di eiezione modello caccia, che mi proiettasse direttamente sulla strada.
Scendo dall'auto e mi spoglio velocemente, 205 al polso e via, passetti di legno per combattere la bassa temperatura, mi sembra di sentire i battiti del cuore rimbombare in testa, so che passerà, ma devo avere la forza di superare quest'inerzia, sul'asfalto riesco appena ad intuire i vecchi segni dell'era pre garmin, scorrono i primi 400, poi gli 800, il km, qualche metro dopo il 205 dissente rumorosamente, ecco i 1500 metri, e poi i 2k da qui in poi solo chilometri interi, al terzo il nugolo di pensieri inizia a subliminare lentamente insieme al vapore corporeo, salgono in cattedra le endorfine, quarto chilometro, motori a regime, le gambe si muovono agilmente accompagnate rumorosamente dal respiro, il passo si fa leggero, ora conta solo l'asfalto che scorre sotto i piedi, quinto km, giù dall'argine allungo il percorso classico con un incursione sulla pista ciclabile posta sulla provinciale, giusto per vedere un pò di automobilisti imbaccuccati dentro l'abitacolo riscaldato a 32° che mi osservano come fossi un pinguino, forzo l'andatura, giro del paese e risalgo sull'argine, unica salita di tutto il percorso, i propositi di allenamento son dimenticati, corro a sensazione tra i 4:20 ed i 4:30 persino il paesaggio ora mi appare più suggestivo che angosciante, cerco di accelerare ulteriormente e concludo con gli ultimi km in progressione sotto i 4:15, l'ultimo di 14, a 4:06, arrivo sulla piazzuola di sosta fumante come una solfatara, la mente sgombra da qualsiasi pensiero tranne "cosa mi sarei perso" quindi fuga verso casa per una bella seduta di stretching con sottofondo di Pink Floyd vecchia maniera e doccia bollente. E c'è chi si ostina a non correre!

2 commenti:

  1. Ti ho trovato tra i vari Blog "di corsa". Complimenti per la tua escalation sportiva e per il tuo blog ! E anche per i racconti delle tue Maratone ! Alla prossima !

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  2. Pensieri bellissimi che avevo già apprezzato su i.s.a., complimenti !

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