domenica 18 luglio 2010

Ecomaratona del Ventasso 2010

Premessa.
Nella foto a sinistra, la sottile linea rossa, niente a che fare con Terrence Malick, si tratta della modifica riportata appunto con pennarello rosso sul vecchio profilo altimetrico dell'ecomaratona e osservata con sufficienza da molti, me compreso, dubbiosi su capacità grafiche e nozioni topografiche del disegnatore, che si riveleranno invece più tardi, come dire...all'altezza!
E' con questa frase nella mente che alle sette e mezza del mattino di domenica ritorno, questa volta insieme all'amico Alessandro la cui intenzione di correre la non competitiva si è infranta nel frattempo contro i tornanti a causa del mal d'auto che lo porterà a trascorrere una mattinata da zombie!
Sensazioni immutate riguardo l'accoglienza, l'anno scorso c'era il timore "dell'esordio in fuoristrada", oggi la consapevolezza di ciò che mi aspetta, con l'incognita della modifica al percorso, ma il risultato finale non fa parte dei miei pensieri, voglio godermi questa giornata attesa per un anno.
Spuntato il pettorale, la gabbia di partenza inizia a riempirsi, qualche volto noto, c'è tempo per scambiare due parole e scattare qualche foto, in sottofondo l'instancabile Menarini, speaker istituzionale, mette ripetutamente in guardia il popolo dei runner sule condizioni meteo invitandoci a bere in abbondanza sia alla partenza che ai ristori e dando consigli su come riconoscere i primi sintomi di un colpo di calore, parole tutt'altro che vane, vista la temperatura ed il tasso di umidità .
Giuro che il mio sguardo non corrispondeva allo stato d'animo!
E si parte, ognuno cerca il suo passo, l'allegra comitiva forma un bel serpentone che attraversa i vicoli del paese per fare il pieno di incoraggiamenti, imbocca il circuito iniziale che lo porterà poi alla base del "Tirone" Ci si immerge nel verde, queste foto sono solo un piccolo contributo (grazie a Modena Corre, Malandrino Gaggio e Kappadocio) alla bellezza dei luoghi, il percorso è tracciato in modo da limitare al massimo gli interventi "brutali" sul terreno e soprattutto sulla vegetazione, con l'aumentare della fatica è facile riuscire a scambiare quattro chiacchiere con i "rivali", tra un respiro e l'altro, farò gran parte della gara al fianco di "un pazzo" con maglia dell'Inter che affronta le salite cantando, scappa avanti per poi farsi ritrovare fermo al ristoro successivo a scattare foto, saprò dopo l'arrivo, che per lui questa del Ventasso era una tappa di avvicinamento alla Spartathlon , poco più di una passeggiata, tanto che essendo turnista doveva prendere servizio il pomeriggio ed aveva chiesto solo due ore di permesso, è il bello di queste gare, alla fine ricordi più le persone che il cronometro e la posizione, tante persone che con le parole ti tirano avanti quando sei in crisi ed alle quali ricambi il favore qualche chilometro dopo, persone che spesso rimarranno senza nome ma con le quali la condivisione di quei momenti di fatica lascerà piacevoli tracce nei ricordi.

Questo è uno dei mitici ristori, presidiato tra gli altri da un signore vagamente simile a mangiafuoco, sali ed acqua per noi, carne alla griglia e fagioli per loro, mi pare giusto, l'anno scorso qualche centinaio di metri dopo non vidi una fettuccia (colpa esclusivamente mia) e mi regalai un tratto extra di circa tre chilometri! Vedete i puntini laggiù? Sono persone, bellissima salita, gradonata direttamente sulla terra, da affrontare spesso con mani a terra sino a raggiungere la croce posta sulla cima del Ventasso e godere di un paesaggio impagabile, sono orgoglioso di essere arrivato sin qua, mi dispiace solo non avere una foto sulla vetta, non per me, che ho l'immagine stampata nella mente! Questo per me che ho poca esperienza di trail ad alta quota ha costituito qualcosa di spettacolare, è l'inizio della discesa dalla vetta, tutta rigorosamente in single track, anzi in certi tratti era una "half track", si percorre con attenzione,a destra e a sinistra il vuoto, c'è un margine di sicurezza non indifferente, ma il colpo d'occhio e l'emozione è grande, ogni altro commento è vano. E giù, inizia la discesa a valle, la benzina è decisamente finita per la solita cronica mancanza di allenamenti in salita ma non ne faccio un dramma, procedo come posso cercando di controllare i crampi che ogni tanto fanno capolino, stranamente solo quando sono costretto a camminare, appena riesco a cambiar passo vanno via e le gambe riprendono a girare, infatti il tratto peggiore sarà il passaggio al parco con annessa gradinata eterna, nel frattempo il Garmin è deceduto e mi devo affidare solo ai cartelli ed alla memoria per valutare la distanza dall'arrivo poi l'inconfondibile discesa verso la piazza e finalmente sono a Busana, medaglia al collo direttamente dalle mani di Rosy! Per la statistica arrivo in pratica nella stessa posizione dell'anno scorso con un gap di + 30' dovuto alla variazione del tracciato Vai col terzo tempo, una rinfrescata direttamente nella fontana mentre il cielo si oscura e si sentono i primi tuoni, e poi a tavola davanti ad una bella spina! Si commenta la gara ogni sguardo che si incrocia un cenno d'intesa che sembra dire "bravo pure tu" mentre intorno a noi le bambine che si occupano dei tavoli ci coccolano come tanti zii venuti da lontano prodigandosi per servire al meglio ed alleviare la fatica con i manicaretti preparati dai grandi nella cucina a fianco del tendone, a fianco proseguono gli arrivi salutati dal solito Menarini che ormai da più di tre ore (e proseguirà oltre) scandisce i nomi dei finisher al loro passaggio sotto il gonfiabile.

E' arrivato il momento di andare via, con la piacevole conferma delle impressioni dello scorso anno e il pensiero al nuovo percorso che insieme rendono inevitabile l'appuntamento per il 2011, a malincuore si va verso casa non prima di aver salutato Rosy ringraziandola (lei per tutti) per averci accolto ancora una volta in maniera stupenda, arrivederci a presto, d'altronde a Luglio 2011mancano solo dodici mesi!

8 commenti:

  1. Che dire...questa è una gara pericolosa!! son quelle gare che non vedi l'ora di rifare..poi se c'è anche la cortesia e quei luoghi fantastici...che voglia!! cmq adesso conosco la Spartathlon..O.O ...cmq Filippo ti faccio nuovamente i complimenti..hai portato a termine una garaccia (in senso più che buono)con un sorriso e una disinvoltura da ammirare..e poi quel tempo..mammamia..ti dirò che ho ancora paura di correre per 3 ore..figuriamoci arrivare a 4 e 5! a presto!!

    R.Davide

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  2. SETTANTANOVESIMO!!! ... e per fortuna che non ti alleni in salita, se no...
    Complimenti, davvero bravo!

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  3. @Davide:
    decisamente, se non casca il mondo io nel 2011 sarò al via per la terza volta!

    @mjaVale:
    grazie Vale, è dura ma affrontabile conoscendo i propri limiti, ti vedrei proprio bene in questo contesto :-)

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  4. Deve esser davvero fantastica, il 1° agosto sarò alla "Camignada" ma li i km saranno solo 30, grande prestazione...ah dimenticavo, sarebbe ora di far qualche allenamento in salita o no? tra solo 11 mesi, sarai di nuovo la!

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  5. quello che mi colpisce è la splendida forma che riesci a mantenere, il resto è una conseguenza......

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  6. @Alvin:
    mitico Alvin redivivo, mi organizzerò per tempo, ma dopo domenica prossima si ritorna a pensare solo alla strada, in ottica maratona, magari in giallo :-)
    Un bacione a Ruben!

    @theyogi:
    come mi disse Valentina...siamo pericolosamente nelle nostre mani, e l'unico pericolo che non mi attira è quello di riaffrontare la mia personale, odissea, rimettiti presto che ci aspetta un bel giro in gondoletta!

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  7. Ci sono dei comuni denominatori di tutti i post che leggo sulle corse in montagna: gli scorci con i paesaggi e l'atmosfera meno competitiva delle corse su strada. Domenica farò la mia prima trail. Spero di rivivere le tue sensazioni.

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  8. Col fulmine sulla canotta guadagni almeno 3-5 secondi al km... quindi... stai già sotto a 3 ore!!!

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